Mi ricordo quando, in tempi non sospetti, nei quali ancora non giravano registrazioni vocali terroristiche che raccontano di posti letto inesistenti e drammi ospedalieri dove la scelta è tra chi salvare e chi lasciar morire, opinionisti di qualunque origine professionale si esercitavano a sminuire il problema, spiegando perché e percome il covid-19 non era poi una cosa così preoccupante, non molto peggiore della solita epidemia influenzale.
Lungi da me in questo spazio fare altrettanto esponendo le mie opinioni personali - oddio, potrei anche farlo siccome è il mio blog, e nessuno potrebbe dirmi nulla, ma mi limiterò solo a raccontare qualche fatto credo non conosciuto dai più.
Intanto, quanto costano le mascherine chirurgiche? Di media, 3€ iva inclusa per pacco da 50 pezzi, cioè 6cent a mascherina, che è ragionevole considerando che andrebbero buttate via dopo ogni paziente. Almeno quando si trovano disponibili il prezzo è quello, perché praticamente le hanno esaurite anche i nostri fornitori. Lascio fare a voi i conti di quanto guadagno portano a casa gli investitori furbetti che le rivendono a... non so, qual è attualmente il prezzo di mercato di una mascherina chirurgica sfusa?
Le mascherine sono utili a contrastare la diffusione del virus? NO! Cioè, ni. Sarebbero veramente utili se le indossassero tutti, contagiati e non, nel modo corretto, e venissero gettate immediatamente dopo essere state tolte (senza toccarle con le mani se non dai lacci). Ma se pensate che siano sufficienti di per sé a bloccare la diffusione di un virus piccino picciò, tra l'altro senza realmente sigillare il passaggio dell'aria lungo i bordi della mascherina, come invece fanno i respiratori da pittura, allora siete inguaribilmente ottimisti.
Allora posso usare un respiratore da pittura? Sì, se vi va di buttarlo subito dopo l'uso, ma visto quello che costano, non è tanto percorribile come alternativa, meglio tenerselo per fare i lavoretti di casa.
Il dentista è un rischio per il contagio? Non più di quanto lo sia per qualunque altra malattia. Lavorando a due spanne dalla bocca del paziente, nella normale quotidianità dobbiamo evitare di contagiarci noi, e di far prendere al paziente malattie aggiuntive oltre a quelle che ha già. Ovviamente, se siete contagiati, non andateci dal dentista! Allo stesso modo, un dentista contagiato mai e poi mai continuerebbe a tenere lo studio aperto! Comunque, appena un paziente entra, almeno nel mio studio, deve strofinare le mani, fino a farle tornare asciutte, con una soluzione di alcool e acqua ossigenata (tipo l'amuchina gel), noi siamo già abituati a lavarci le mani un trilione di volte al giorno con buona pace della setosità della nostra pelle, le superfici sono disinfettate, il medico indossa guanti monouso sopra mani appena lavate, e le procedure dove viene prodotto più aerosol (nebbiolina umida) sono quelle nelle quali si usa anche la diga, quindi a parte il dente su cui si sta lavorando, il resto della bocca rimane isolato. La sala d'attesa non è mai piena, lavorando su appuntamento, e se c'è più di una persona si tratta degli accompagnatori del paziente, che comunque a loro volta devono disinfettarsi le mani quando entrano. La morale della storia è che è molto molto più semplice contrarre il virus al bar, durante un aperitivo ai navigli, o in un treno notte superaffollato, piuttosto che in uno studio dentistico (o in un carcere). Naturalmente ogni riferimento a fatti o persone è del tutto intenzionale.
Aggiornamento del 23 marzo: da quando ho pubblicato questo articolo, la situazione è peggiorata, e in realtà già pochi giorni dopo la pubblicazione ho praticamente cessato di esercitare. Prevenire in modo predicibile il contagio non è impossibile, tuttavia è estremamente difficile a causa dei numerosissimi modi coi quali la tramissione del virus può avvenire, per questo è giusto che sia io, che i pazienti, osserviamo pedissequamente la quarantena.
scrivi qui quello che ne pensi