Inviato: 13 gen 2010, 15:30
Lo sbiancamento non "deteriora" lo smalto, piuttosto invece causa di frequente un aumento della sensibilità al freddo (che tende a scomparire col tempo) ma che nel tuo caso sarebbe deleterio data la preesistente condizione di ipersensibilità termica. Inoltre saprai già che lo sbiancamento influisce sul colore dei denti naturali, ma eventuali corone/capsule/ponti e otturazioni rimangono del loro colore originario, provocando o un sorriso "a chiazze", oppure costringendo a rifare tutti i lavori di questo tipo che siano visibili. Insomma, tenderei a sconsigliarlo anche io nel tuo caso. L'unico rimedio per "tenere sotto controllo le carie" è quello di seguire una scrupolosa igiene orale casalinga: senza la placca batterica la carie non può formarsi, quindi basta rimuoverla prima che si accumuli e diventi aggressiva.
Metodi di sbiancamento "poco invasivi" non esistono, in quanto i metodi attualmente usati sono già assolutamente non invasivi, in fondo si tratta di utilizzare un gel con una concentrazione sufficientemente elevata di perossido di carbammide (significativamente più elevata di quella presente nei prodotti di largo consumo come quelli disponibili in farmacia o nei supermercati... o su ebay), attivata da una luce fredda ad elevata intensità (insomma, meno "invasivo" di così...); l'unica conseguenza, connaturata proprio al tipo di trattamento "chimico", è che non è raro un aumento della sensibilità al freddo.
Per quanto riguarda l'ultimo tuo dubbio, potresti risponderti da sola pensando all'evoluzione: noi mammiferi non siamo cambiati moltissimo da quando siamo per la prima volta apparsi sulla terra, e abbiamo notevoli similitudini fisiologiche inter-specie. Se i denti dei mammiferi erbivori/fruttivori soffrissero dell'aggressione chimica da parte di frutta e verdura, l'evoluzione li avrebbe fatti scomparire ben prima della comparsa dell'Homo Sapiens Sapiens, ed ora tutti gli erbivori sarebbero sdentati! Nella pratica accade che, pur se il pH orale diminuisce in maniera misurabile con l'assunzione di molta frutta, questo fattore viene commercialmente esagerato per vendere più facilmente dentifrici o altri prodotti che dovrebbero proteggere i denti, ma in realtà la saliva costituisce uno straordinario fattore tampone che riporta efficacemente ai valori normali i parametri fisiologici, se non ci si trova di fronte a situazioni patologiche. Non solo, ma è dimostrato che, sempre in condizioni di salute e buona igiene orale, esiste un equilibrio di remineralizzazione che comporta un ricambio lento ma costante dello strato superficiale dello smalto; eventuali "scalfiture da frutta" dello smalto vengono in questo modo riparate con una remineralizzazione tramite apposizione di idrossiapatite proveniente dalla saliva.
Metodi di sbiancamento "poco invasivi" non esistono, in quanto i metodi attualmente usati sono già assolutamente non invasivi, in fondo si tratta di utilizzare un gel con una concentrazione sufficientemente elevata di perossido di carbammide (significativamente più elevata di quella presente nei prodotti di largo consumo come quelli disponibili in farmacia o nei supermercati... o su ebay), attivata da una luce fredda ad elevata intensità (insomma, meno "invasivo" di così...); l'unica conseguenza, connaturata proprio al tipo di trattamento "chimico", è che non è raro un aumento della sensibilità al freddo.
Per quanto riguarda l'ultimo tuo dubbio, potresti risponderti da sola pensando all'evoluzione: noi mammiferi non siamo cambiati moltissimo da quando siamo per la prima volta apparsi sulla terra, e abbiamo notevoli similitudini fisiologiche inter-specie. Se i denti dei mammiferi erbivori/fruttivori soffrissero dell'aggressione chimica da parte di frutta e verdura, l'evoluzione li avrebbe fatti scomparire ben prima della comparsa dell'Homo Sapiens Sapiens, ed ora tutti gli erbivori sarebbero sdentati! Nella pratica accade che, pur se il pH orale diminuisce in maniera misurabile con l'assunzione di molta frutta, questo fattore viene commercialmente esagerato per vendere più facilmente dentifrici o altri prodotti che dovrebbero proteggere i denti, ma in realtà la saliva costituisce uno straordinario fattore tampone che riporta efficacemente ai valori normali i parametri fisiologici, se non ci si trova di fronte a situazioni patologiche. Non solo, ma è dimostrato che, sempre in condizioni di salute e buona igiene orale, esiste un equilibrio di remineralizzazione che comporta un ricambio lento ma costante dello strato superficiale dello smalto; eventuali "scalfiture da frutta" dello smalto vengono in questo modo riparate con una remineralizzazione tramite apposizione di idrossiapatite proveniente dalla saliva.