La pulizia dal dentista non danneggia lo smalto dei denti
- Mauro Savone
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- Iscritto il: 30 lug 2010, 18:38
Questa è una domanda che mi pone almeno la metà delle persone che si sottopongono alla pulizia nel mio studio; e la risposta è: no. Apparentemente è una leggenda urbana la cui origine per me costituisce ancor oggi oggetto di curiosità.
La pulizia dei denti è una procedura eseguita con uno strumento chiamato "ablatore", costituito, nella parte lavorante, di un manipolo sul quale viene avvitata una punta curva e ad estremità arrotondata, che vibra a frequenza ultrasonica lungo il suo asse; ciò genera attività pulente sia di per sé, in quanto provvede alla rottura ed al distacco dei depositi di tartaro adesi sulla superficie del dente; sia per il processo della "cavitazione", ovvero della creazione, all'interno del liquido di raffreddamento espulso dal manipolo, e incidente sull'elemento che si sta pulendo, di bolle che cambiano rapidamente forma e dimensioni, proprio a causa degli ultrasuoni: queste piccolissime bolle, implodendo, creando piccole onde d'urto locali, e imponendo variazioni improvvise della pressione, sono quelle che esercitano una maggiore attività battericida, danneggiando le membrane delle cellule batteriche.
La forza meccanica esercitata sul dente dalla punta, comunque, non è sufficiente a danneggiare lo smalto sano: non va dimenticato che i denti sono deputati alla funzione di masticazione, taglio, e frantumazione, e sono in grado di resistere a carichi ben superiori rispetto a quello di una punta metallica vibrante. Può accadere che si "fratturino" delle schegge della superficie del dente in un solo caso, ovvero quando le stesse schegge di smalto erano microfratturate in partenza, e non sorrette da uno strato sottostante solido; in altre parole, la cosa peggiore che la pulizia dei denti può provocare, è che dei frammenti di smalto che si sarebbero comunque rotti masticando, e irrecuperabili a prescindere, in quanto non "rafforzabili" in alcun modo, possano staccarsi a causa delle microvibrazioni. Meglio così, in quanto la cosa avviene in presenza del dentista, che può porvi rimedio immediatamente, se necessario, anziché in casa, ed a sorpresa, mentre si sta cenando.
La pulizia dei denti è una procedura eseguita con uno strumento chiamato "ablatore", costituito, nella parte lavorante, di un manipolo sul quale viene avvitata una punta curva e ad estremità arrotondata, che vibra a frequenza ultrasonica lungo il suo asse; ciò genera attività pulente sia di per sé, in quanto provvede alla rottura ed al distacco dei depositi di tartaro adesi sulla superficie del dente; sia per il processo della "cavitazione", ovvero della creazione, all'interno del liquido di raffreddamento espulso dal manipolo, e incidente sull'elemento che si sta pulendo, di bolle che cambiano rapidamente forma e dimensioni, proprio a causa degli ultrasuoni: queste piccolissime bolle, implodendo, creando piccole onde d'urto locali, e imponendo variazioni improvvise della pressione, sono quelle che esercitano una maggiore attività battericida, danneggiando le membrane delle cellule batteriche.
La forza meccanica esercitata sul dente dalla punta, comunque, non è sufficiente a danneggiare lo smalto sano: non va dimenticato che i denti sono deputati alla funzione di masticazione, taglio, e frantumazione, e sono in grado di resistere a carichi ben superiori rispetto a quello di una punta metallica vibrante. Può accadere che si "fratturino" delle schegge della superficie del dente in un solo caso, ovvero quando le stesse schegge di smalto erano microfratturate in partenza, e non sorrette da uno strato sottostante solido; in altre parole, la cosa peggiore che la pulizia dei denti può provocare, è che dei frammenti di smalto che si sarebbero comunque rotti masticando, e irrecuperabili a prescindere, in quanto non "rafforzabili" in alcun modo, possano staccarsi a causa delle microvibrazioni. Meglio così, in quanto la cosa avviene in presenza del dentista, che può porvi rimedio immediatamente, se necessario, anziché in casa, ed a sorpresa, mentre si sta cenando.
- Mauro Savone
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Caro Luca
così come ti dicevo per telefono, non saprei dirti la natura esatta delle "scheggiature" di cui parli, non senza vederti. Visto che mi dicevi della presenza della colla di un vecchio apparecchio fisso, può anche darsi che si tratti di frammenti di cemento rimasti sul dente.
Ad ogni modo, se davvero dovesse trattarsi di smalto scheggiato, è sicuramente possibile ripararlo con delle piccole otturazioni estetiche. Il tuo dentista ti saprà spiegare meglio la natura delle anomalie che noti.
così come ti dicevo per telefono, non saprei dirti la natura esatta delle "scheggiature" di cui parli, non senza vederti. Visto che mi dicevi della presenza della colla di un vecchio apparecchio fisso, può anche darsi che si tratti di frammenti di cemento rimasti sul dente.
Ad ogni modo, se davvero dovesse trattarsi di smalto scheggiato, è sicuramente possibile ripararlo con delle piccole otturazioni estetiche. Il tuo dentista ti saprà spiegare meglio la natura delle anomalie che noti.
Re: La pulizia dal dentista non danneggia lo smalto dei denti
Buon giorno, vorrei chiedere un'informazione riguardo a questo tema.
Quando ho fatto la pulizia dei denti, non ricordo se il dentista ha usato l'ablatore ma mi ricordo che ha usato un attrezzo metallico che spingeva e grattava sui denti.
Non vibrava, era lui che spingeva e grattava e dava quasi la sensazione di estirpare i denti (cosa che non mi è mai successa da altri dentisti).
Il problema è che a casa ho notato di avere molti buchi nello smalto, su diversi denti. Mi chiedevo se potessero essere frutto di una non corretta pulizia dentistica.
Per precisare, i buchi in alcuni punti sono molti e molto vicini, in altri sono 1-2 un pochino più distanti.
Preciso che ho 20 anni, non bevo bevande gassate, non bevo alcol, non bevo vino, non bevo caffè e non fumo e non ho mai messo l'apparecchio. In più mangio molti latticini.
Fino a prima di questo episodio mi lavavo i denti 1-2 volte al giorno e non facevo la pulizia dentale da più di un anno.
In attesa di un parere la ringrazio sinceramente.
Quando ho fatto la pulizia dei denti, non ricordo se il dentista ha usato l'ablatore ma mi ricordo che ha usato un attrezzo metallico che spingeva e grattava sui denti.
Non vibrava, era lui che spingeva e grattava e dava quasi la sensazione di estirpare i denti (cosa che non mi è mai successa da altri dentisti).
Il problema è che a casa ho notato di avere molti buchi nello smalto, su diversi denti. Mi chiedevo se potessero essere frutto di una non corretta pulizia dentistica.
Per precisare, i buchi in alcuni punti sono molti e molto vicini, in altri sono 1-2 un pochino più distanti.
Preciso che ho 20 anni, non bevo bevande gassate, non bevo alcol, non bevo vino, non bevo caffè e non fumo e non ho mai messo l'apparecchio. In più mangio molti latticini.
Fino a prima di questo episodio mi lavavo i denti 1-2 volte al giorno e non facevo la pulizia dentale da più di un anno.
In attesa di un parere la ringrazio sinceramente.
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Re: La pulizia dal dentista non danneggia lo smalto dei denti
Gli strumenti che descrivi erano quasi sicuramente curette di Gracey; è inusuale il loro impiego in casi dove non ci siano abbondanti accumuli di tartaro sottogengivale, ovvero quelli più gravi, comunque non sono in grado di bucare o graffiare i denti, non con l'uso normale, trattandosi di piccole zappettine che si limitano appunto a staccare, spiazzandoli, i depositi calcificati sui denti (da cui l'uso che si fa a "strappo").