Tempistiche in seguito a granuloma

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Perla

Messaggio da Perla » 1 set 2012, 17:08

Salve dottore,
vorrei chiederle un parere sulla tempistica di un trattamento.
In seguito a scoperta radiografica (ortopanoramica) di un granuloma in corrispondenza di molare, e di formazione di ascesso con fistola, il dentista, constatata necrosi, in una prima seduta ha provveduto a quella che credo fosse una "cura canalare" ai tre canali del molare (ha certamente utilizzato un apparato ad ultrasuoni, alcuni file endodontici e dei lavaggi con ipoclorito). Alla prima seduta è seguita otturazione provvisoria.
Una settimana dopo, alla seconda seduta ha proceduto a radiografia endorale, ha rimosso l'otturazione provvisoria, ha rinnovato la "medicazione" all'interno del dente (non so essere più preciso sulla natura di questa medicazione purtroppo) e ha richiuso con otturazione provvisoria. Dopo un'ulteriore settimana, ed un'ulteriore radiografia endorale, non ha fatto alcunché. Infine, dopo un'ulteriore settimana, ed un'ulteriore endorale, ha ripetuto il rinnovo della "medicazione" ed ha nuovamente otturato provvisoriamente. A quanto pare, si continuerà così per ulteriori sedute e non si non provvederà all'otturazione definitiva finché questa "cura" non sia terminata.

La mia domanda, scusandomi sulle imprecisioni da profana, è: è normale che tale tipo di procedura si protragga così a lungo prima di giungere a conclusione e quindi ad otturazione definitiva?

La ringrazio per l'eventuale risposta!

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 1 set 2012, 18:00

Ogni medico ha un suo protocollo operativo che segue perché ritiene più predicibile/comodo/vantaggioso; questo metodo ad esempio è diverso dal mio, siccome io cerco di iniziare e terminare ogni cura canalare in un singolo appuntamento, quindi dovresti chiedere al collega le motivazioni che lo spingono a seguire questa "staffetta" di medicazioni successive.

Perla

Messaggio da Perla » 1 set 2012, 19:28

La ringrazio dottore,
sicuramente chiederò al dentista le ragioni che lo spingono a farlo, ma a quanto ho finora capito la mia patologia non presenta tratti anomali, e perciò questa sarebbe la sua prassi ordinaria.
Comunque, dal tenore della sua risposta mi pare di capire che, questioni di protocollo personale a parte, per la mia patologia la procedura descritta non presenta stranezze evidenti. In questo caso, mi sento più tranquilla a procedere.

La ringrazio nuovamente.

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