Dente devitalizzato, dolore, gengiva gonfia e pus, forse una fistola

diana

Messaggio da diana » 29 dic 2014, 18:54

Gentile dottore, vorrei chiederle un parere.
Lo scorso mese mi trovavo all'estero quando ho iniziato ad accusare forti dolori a un dente da un annetto devitalizzato, trattato a livello canalare, con perno e corona. Avendolo trascurato il dolore era divenuto insopportabile. Rientrata in Italia, fatte diverse rx e considerando le varie ipotesi ho optato per l'estrazione e conseguente impianto. Accusavo anche un forte dolore a fianco del linfonodo come una piccola ghiandolina. La causa è di tutto era una fiche sull'osso che me lo stava corrodendo. Il tutto si è risolto in un lungo periodo di antibiotici e antidolorifici, mi è stato innestato dell'osso sintetico e un impianto. E qui tutto ok.
L'altro giorni ho iniziato ad accusare forte dolore ad un altro dente sul quale era stato fatto lo stesso trattamento ( ritrattamento canalare, perno e corona). Ho la gengiva attorno alla corona molto arrossata: sono visibili un paio di puntini gonfi molto dolorosi al solo tocco dello spazzolino e durante i pasti oltre a della nevralgia generale. Ho inizato, su consiglio telematico del mio dentista l'antibiotico e sto prendendo qualche antidolorifico. Solo che dovrò attendere fin dopo le feste per poter procedere ed essere vista. Inoltre ho dolore ancora alla ghiandolina sotto la mascella.
Lei cosa mi consiglia di fare e, soprattutto, può essere una semplice gengivite o qualcosa di più complesso?
Preciso che il dente oggetto del primo episodio narratole era il 46. Questo invece dovrebbe essere il 36 ( cioè nella posizione del 46 ma diametralmente opposto).
La ringrazio per la sua attenzione,
Nell'attesa di una sua gentile risposta
le porgo cordiali saluti

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 30 dic 2014, 16:45

Diana,
se hai due "foruncoli" come li descrivi, la tua ipotesi che si tratti di una nuova fistola è fondata, e quindi aldilà di assumere gli antibiotici che ti sono stati prescritti, e farti visitare dal collega, non ci sono miracolosi rimedi domestici.
Puoi tentare di facilitare il drenaggio con degli impacchi di soluzione salina, anche se credo avranno poca efficacia nel tuo caso, e c'è il rischio che la strada da seguire sia la stessa del dente controlaterale, a meno che il collega non riesca a praticare un ritrattamento.

Zic

Messaggio da Zic » 5 feb 2015, 13:43

Salve dottore,

Circa 3 settimane fa ho notato un ascesso, mi sono quindi recato dal mio dentista per il controllo.
Dato che da li a un giorno sarei partito per lavoro, il dentista mi ha somministrato un antibiotico da prendere per 5 gg; nonostante questo l'ascesso era ancora li, anche se non mi ha mai fatto male durante tutto il periodo.

Ieri mi sono recato di nuovo per il controllo post antibiotico e il dentista mi ha detto che si sarebbe dovuto procedere con cura calandre in quanto il dente era ormai morto ( motivo per cui non sentivo dolore nonostante l'ascesso e per cui non rispondevo alle prove del freddo ).
A quindi prima "bucato" l'ascesso e poi ha rimosso le radici e pulito i canali disinfettandoli e dicendomi che l'ascesso sarebbe sparito a breve.
In effetti stamani ho notato che l'ascesso era meno 'gonfio', ma toccandolo e' fuoriuscito il pus ( cosa mai successa finora e forse dovuta al fatto che e' stato bucato? ).
Ora senza saper ne leggere e ne scrivere, mi sembrerebbe una cosa abbastanza intuitiva, cioe' l'ascesso era li da giorni, ma non aveva mai avuto la possibilità' di 'sfogarsi', quindi dopo la pulizia ne ha avuto la possibilità.
La mio domanda e' quindi, sono le mie supposizioni valide oppure sono una sorta di autotranquillanti?

La ringrazio per l'attenzione

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Messaggio da Mauro Savone » 6 feb 2015, 15:47

Dubito che siano state rimosse le radici del dente, forse intendevi deterse... ad ogni modo dopo un solo giorno è presto per dire se la cura canalare ha avuto successo, nel caso in cui tra un mese persistesse dolore e/o pus significherebbe che la terapia non ha avuto il risultato sperato.

Stefano

Messaggio da Stefano » 11 feb 2015, 17:40

Buonasera dottore,
Ho una fistola sulla gengiva in corrispondenza del terz'ultimo dente in alto a sinistra (premolare). Si tratta di un dente devitalizzato quasi trent'anni fa, ma ha avuto una storia di interventi successivi. Questo perché la devitalizzazione originaria aveva lasciato un pezzetto di strumento, che successivamente è stato rimosso (circa 14 anni fa) mediante un'apicectomia.
Recentemente si è creata questa fistola. Non provo dolore, solo se schiaccio un po' con il dito sulla gengiva sento fastidio.
Il mio attuale dentista mi ha visitato, ha fatto una lastra con una specie di "guida" che ha evidenziato una zona purulenta all'altezza della fistola.
A proposito, ho dimenticato di dire che si tratta di un dente a perno.
Il dentista dice che la situazione è un po' complicata e i casi sono tre:
a) si può trattare di un ascesso gengivale, ma dopo avermi guardato lui lo esclude
b) si può trattare di un'apicectomia eseguita senza chiusura (non sempre una volta si faceva, mi ha detto)
c) si può trattare di un'incrinatura o frattura della radice
(spero di essermi espresso abbastanza bene, non sono sicuro di ricordare tutto)
L'ho visto molto perplesso sulle modalità di intervento, che essenzialmente sarebbero 2:
1) Chirurgica, riaprendo la parte interessata dall'apicectomia per "pulire", disinfettare, fare la chiusura (ortograda?) che non era stata fatta allora e verificare se è presente una frattura.
2) Meccanica: estrazione del dente, pulizia ecc. e impianto.
In questo caso però, trattandosi di un dente a perno, esiste il rischio che l'incrinatura o frattura, se ancora non c'è, si venga a creare in quel momento. Insomma lui mi consiglierebbe la via chirurgica.
Spero di aver dato abbastanza informazioni e le sarei molto grato se volesse darmi un parere, in particolare sulle probabilità di successo definitivo e/o di recidiva della via chirurgica.
Grazie mille
Stefano

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Messaggio da Mauro Savone » 13 feb 2015, 19:13

Il collega sembra esser stato scrupoloso nella spiegazione (la chiusura a cui ti riferisci è retrograda, ovvero dall'estremità apicale della radice apicectomizzata, diversamente dalla normale devitalizzazione nella quale si chiude per via ortograda, cioè normale).
Non capisco però la tua spiegazione, se il dente va estratto non è un problema che si possa fratturare la radice, comunque è da rimuovere.
In altre parole o si cerca di mantenere il dente eseguendo un nuovo accesso chirurgico, oppure si estrae il dente e si sostituisce con un impianto (comunque intervento chirurgico), ed in tal caso radici fratturate o meno cambia poco.
Do per scontato che con dente a perno intendi che c'è un perno metallico fissato nella radice.

Stefano

Messaggio da Stefano » 13 feb 2015, 20:29

Innanzi tutto grazie per la risposta.
Quando parlavo di estrazione credo di essermi spiegato male. Io ho capito che intervenendo "da sotto" (rimuovendo il perno moncone) si potrebbe fare un ritrattamento canalare per eliminare l'infezione e quindi montare di nuovo un perno moncone, senza dover per forza fare un impianto. Questo però a condizione che durante la rimozione del perno moncone non si vada a danneggiare la radice, nel qual caso un impianto sarebbe obbligatorio. Da quello che mi ha scritto lei mi sembra invece di capire che se si toglie il perno moncone, dopo l'impianto va fatto in ogni caso, è cosi?
E comunque la cosa che mi preme di più sapere è questa: in base alla sua esperienza, ai fini dell'eliminazione dell'infezione, uno dei due metodi (chirurgico o tramite ritrattamento canalare) ha più probabilità di successo dell'altro? Oppure la differenza è solo che uno è più "conservativo" dell'altro? Perché se si trattasse di scegliere tra un metodo più conservativo e uno con più probabilità di successo, io credo che opterei per il secondo...
Grazie mille di nuovo per la disponibilità, il lavoro di divulgazione che lei porta avanti tramite questo sito è veramente prezioso.
Stefano

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Messaggio da Mauro Savone » 14 feb 2015, 19:23

Stefano,
purtroppo non sono in grado di spiegare il piano cura del collega, siccome non so cosa sia stato programmato, tuttavia come sempre dipende dalla situazione, l'ideale sarebbe ritrattare l'intero canale per via ortograda, cioè "da sopra", ma se questo non è possibile per inamovibilità del perno o per il rischio di frattura radicolare, un nuovo accesso chirurgico diventa l'unica alternativa per tentare di conservare il dente.
In ogni caso, nessuno dei due approcci garantisce risultato certo.

luciat

Messaggio da luciat » 18 feb 2015, 15:39

Salve dottore. Ho 64 anni e da tempo uso uno scheletrato mobile molto ben fatto leggero e ancora portabile. In particolare da un lato si connette (diciamo a scatto, non con ganci) a uno dei 2 premolari - incapsulati insieme - non devitalizzato (circa 15 anni fa) che ha cominciato ora a far male. Fatta la radiografia, tolte e perfettamente recuperate le 2 vecchie capsule (saltate da sole),il dente è mal ridotto, ma per mantenere lo scheletrato abbiamo convenuto di devitalizzarlo e ricostruirlo. Piu semplice del previsto la cura e radiografia post devitalizzazione, con inserimento di cono a 180 gradi, perfetta.
Dopo ho avuto dolori forti crescenti per 2 gg, senza fitte,(3 oki al g) poi gonfiore in corrispondenza e toccando la mascella con bruciore anche verso l'orecchio. Al telefono decide il medico di iniziare lo zimox, e dopo due dosi il dolore si attenua resta piu lieve il gonfiore.
Domanda :1 - poichè tra 2 giorni dovrei tornare dal mio dentista per cercar di estrarre dall'altro premolare un perno che si è spezzato...(sempre nel tentativo di recuperare la protesi) è meglio attendere che sia risolto il primo problema che ho esposto?
2 - il gonfiore è indice di infezione? o solo del calore del cono?

grazie spero di essere stata chiara pur nella sintesi

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Messaggio da Mauro Savone » 20 feb 2015, 18:25

Lucia
rispondo direttamente ai tuoi quesiti: non è necessario attendere di risolvere il problema sul primo dente per intervenire sull'altro, e il gonfiore è dovuto (come dimostrano gli effetti dell'antibiotico) ad una riacutizzazione infettiva a carico della radice, mentre l'inserzione della guttaperca nel canale può causare dolore momentaneo, ma non conseguenze come la tua situazione.

MICHAELA

Messaggio da MICHAELA » 5 mar 2015, 18:17

Buonasera Dott.Savone, volevo gentilmente avere dei chiarimenti su quanto mi è successo martedì 03/03/15. Sono entrata dal dentista per fare una devitalizazione ad un premolare , anestesia fatta , inizia a lavorare , tutto ok fino ad un certo punto che inizio a sentire iìun dolore tremendo a tal punto che mi devo fare ancora anestesia ..ppi mi fanno la medicazione lasciandomi un buchino perché mi dicono il dente era concio e mi da inoltre l'antibiotico e tachipirina 1000 per il dolore ..vado a casa e il dolore aumenta,la guancia si gonfia, dopo 6 ore di dolore mi riceve per controllarmi e mi dice che purtroppo durante la devitalizzazione c'è stata una fuoriuscita di una gocciolina di sostanza che usano che ha causato questo trauma , raramente succede !! vado a casa e la guancia continua a gonfiarsi ,.....oggi il gonfiore va meglio ma la guancia è cmq dolorante, ora martedì devo tronare per chiudere il dente !!! volevo chiedere secondo lei cosa è successo veramente...???grazi mille distinti saluti

luigi

Messaggio da luigi » 7 mar 2015, 10:42

salve dottore,
stavo devitalizzando un molare ( terzultimo sup dex) ma dato le ferie nn abbiamo finito...
successivamente il molare si spezzò e adesso è completamente rotto...fuori nn si vede più il dente.
nn sono più tornato dal dentista ( testadi cavolo io) e mi fa un male cane e si è formata una sacca al lato interno della gengiva...ho esagerato col trascurarlo?come posso far uscire il pus dato ke il mio dentista torna martedì?

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Messaggio da Mauro Savone » 7 mar 2015, 12:18

Michaela
la procedura è stata eseguita dal collega, che è l'unico a conoscere i dettagli del lavoro che ha fatto, ma non vedo comunque perché non dare credito a ciò che ti è stato spiegato; in primo luogo è lodevole la volontà di recuperare il dente, e poi è possibile che durante le procedure necessarie a salvarlo si verifichino complicanze fastidiose che comunque si risolvono con una copertura antibiotica e antidolorifica, quale quella che ti è stata prescritta.
Se avessi estratto il dente probabilmente non avresti avuto questi fastidi, ma non avresti avuto più neppure il dente!

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Messaggio da Mauro Savone » 7 mar 2015, 12:21

Luigi,
ormai la situazione è conclamata e non ci sono metodi casalinghi miracolosi pe far passare il dolore, devi chiaramente far intervenire il collega che a questo punto dovrà pure decidere se il dente è ancora recuperabile o va estratto.
Ad ogni modo forse antibiotico ed antidolorifico sarebbero opportuni, ma chiaramente devono esserti prescritti da un medico che ti può visitare di persona.

luigi

Messaggio da luigi » 7 mar 2015, 13:32

grazie x la risposta...ho paura di essere arrivato ad un brutto punto...è da togliere sicuramente il dente o meglio ciò ke ne rimane...oki nn mi fa effetto...è pazzesco il dolore...ho provato lattuga.calda x far uscire il pus...

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