Chirurgia o cura canalare?
Inviato: 12 giu 2020, 19:30
Gentile dottore,
la ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà darmi. Il problema riguarda un premolare dell'arcata superiore. Precedentemente sottoposto a devitalizzazione/cura canalare con successivo innesto, sul moncone, di un perno e di una corona. A distanza di 5 anni si è ripresentato, in modo parziale e più attenuato, il problema: cioè l'infiammazione dell'apice della radice. Oggi, in pratica, scoperto a causa di una minuscola fistola asintomatica della quale mi sono accorto quasi per caso, 5 anni fa invece con un dolorosissimo ascesso con gonfiore pronunciatissimo alla guancia. L'esame radiografico, oggi come 5 anni fa, ha confermato comunque la presenza dell'infiammazione ad uno dei due apici della radice. Il dentista propende per la ripetizione della stessa strategia, cioè intervenire in via endodontica, anche se, a causa della presenza di perno/corona e delle condizioni del dente, ha onestamente esposto il rischio di una rottura della radice in corso di intervento, con conseguente perdita del dente (o meglio, di quello che rimane del dente). Da profano mi chiedo: perché ripetere la medesima cura canalare se essa, evidentemente, non ha dato i risultati sperati alla prima occasione? Perché non effettuare invece una apicectomia? Con l'apicectomia non sarebbero minimizzati i rischi di rottura della radice?
la ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà darmi. Il problema riguarda un premolare dell'arcata superiore. Precedentemente sottoposto a devitalizzazione/cura canalare con successivo innesto, sul moncone, di un perno e di una corona. A distanza di 5 anni si è ripresentato, in modo parziale e più attenuato, il problema: cioè l'infiammazione dell'apice della radice. Oggi, in pratica, scoperto a causa di una minuscola fistola asintomatica della quale mi sono accorto quasi per caso, 5 anni fa invece con un dolorosissimo ascesso con gonfiore pronunciatissimo alla guancia. L'esame radiografico, oggi come 5 anni fa, ha confermato comunque la presenza dell'infiammazione ad uno dei due apici della radice. Il dentista propende per la ripetizione della stessa strategia, cioè intervenire in via endodontica, anche se, a causa della presenza di perno/corona e delle condizioni del dente, ha onestamente esposto il rischio di una rottura della radice in corso di intervento, con conseguente perdita del dente (o meglio, di quello che rimane del dente). Da profano mi chiedo: perché ripetere la medesima cura canalare se essa, evidentemente, non ha dato i risultati sperati alla prima occasione? Perché non effettuare invece una apicectomia? Con l'apicectomia non sarebbero minimizzati i rischi di rottura della radice?