Togliendo l'apparecchio fisso si tolgono anche i denti?

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Ginevra

Messaggio da Ginevra » 9 dic 2009, 15:46

Soffro di problemi parodontali. Ho anche una malocclusione dentale, per eliminare la quale, dopo due ani di ortodonzia, mi sottoporrò tra qualche settimana ad un'operazione di chirurgia maxillo-facciale. Andrò sotto i ferri con l'apparecchio ortodontico ancora fissato ai denti, ad entrambe le arcate. Questa mattina, osservando la mia tac dental scan, uno dei medici dello staff del professore che mi opererà tra breve, ha fatto la seguente osservazione: all'atto della rimozione dell'apparecchio, lei rischia di perdere alcuni denti sani. Io sono rimasta basita. Chiedo: perchè? come si rimuovono gli apparecchi? Mi viene rispos a strappo, ossia applicando una trazione ai denti. Ma come? Io faccio un'operazione per salvare i denti dalle continue tensioni indotte dalla malocclusione e mi viene detto che uno degli strumenti che sto usando può essere la causa della perdita dei denti?
Al di là del mio stato d'animo, vorrei avere risposta ad una serie di domande. 1) quanto è probabile che ciò che ha detto il giovane chirurgo si verifichi? 2) a valle dell'operazione, magari anche a valle dell'ortodonzia post-chirurgica, ma PRIMA della rimozione di entrambi gli apparecchi, quali cure parodontali (anche invasive) posso fare per evitare che i denti sani vengano strappati insieme agli apparecchi? Last, but not least, c'è un modo diverso per rimuovere l'apparecchio fisso? l'apparecchio è attaccato ai denti tramite un polimero. Non c'è un solvente che elimini questo strazio dello strappo? Sono disperata. Qualcuno/a mi aiuti, per favore.

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 9 dic 2009, 15:48

Anche senza poter vedere la lastra in questione, rimango basito anche io dalla "rivelazione" del collega chirurgo, che ritengo essere infondata, e probabilmente derivante da una (ovvia) ridotta preparazione in ortodonzia (occupandosi il collega di una disciplina diversa); senza dover entrare nel merito di questioni squisitamente "tecniche", penso proprio che non ci sarà alcun rischio del genere, ma per avere maggiore conferma interpella il collega che ti ha seguito per l'ortodonzia. Ad ogni modo non esiste un "solvente" per rimuovere il cemento dei brackets, la rimozione avviene appunto staccandoli con una forza localizzata e ben mirata, che comunque ha l'effetto al massimo di provocare un temporaneo dolore, nulla più, e questo anche su denti con problemi parodontali. Se il tuo dente fosse così precario da venire estratto in una manovra simile, rischieresti di perderlo anche durante la normale masticazione, ed in generale non avrebbe avuto senso mantenerlo, né tantomeno includerlo nell'apparecchio; penso di poterti senz'altro rassicurare su questo.

Ginevra

Messaggio da Ginevra » 10 dic 2009, 13:37

Se sto dicendo a te cose che dovrei dire al mio ortodonzista, vuole dire che il rapporto di fiducia tra medico e paziente si è spezzato. Io non mi fido di lui. Questo è il motivo perchè io sto chiedendo ad altri.
Se sono disperata è perchè il problema parodontale non riguarda un dente ma più di un dente ed il mio ortodonzista (che sta si sta facendo il calcolo di quanto guadagnerà con gli impianti TMI) ha tutto il vantaggio a che si perdano. Io ho già perso in passato due denti e quindi se ne cadono altri quattro sai come sarà contento!
Premesso ciò, io sto cercando informazioni anche flebili, perchè la mia natura mi fa pensare che molte delle cose che non si fanno, non si fanno solo perchè qualcuno non ha ancora pensato, non si è ancora impegnato per capire come si possano fare. Pertanto, ritengo che lo strappo dell'apparecchio ortodontico sia una pratica MEDIOEVALE e o capisco perchè nessuno abbia pensato prima ad un metodo diverso per rimuoverlo.
Ti chiedo quindi la GRANDE CORTESIA, che ti ripagherò con una parcella o in che modo tu voglia, di dirmi esattamente quello che tu chiami "cemento" che attacca l'apparecchio ai denti, che materiale è. Non ti chiedo la formula chimica, ti chiedo di dirmi come lo posso trovare, se ha un nome commerciale, perchè intendo farlo esaminare chimicamente (una volta polimerizzato se è un polimero come penso, o idrato se è un cemento) per vedere cosa lo possa corrodere per eventualmente indebolire la coesione dell'interfaccia prima dello strappo, o addirittura in alternativa allo strappo.
Non mi biasimare, ti prego. La bocca è mia, i denti sono miei, le parole del chirurgo ieri sono state fin troppo chiare ed io non ci ho dormito su. Mi servirebbe anche che tu, a cuore aperto, potessi dirmi se è possibile fare delle cure parodontali con l'apparecchio ai denti. Una volta ho fatto la legatura delle gengive. Si può fare con l'apparecchio ai denti ? si possono fare inserti ossei con l'apparecchio ai denti?
Scusa l'ansia.. tant'è... ti sarò infinitamente riconoscente per qualunque
altra informazione tu ritenessi opportuno darmi.

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 10 dic 2009, 13:43

Mi sembra piuttosto complicata la situazione creatasi, mi dai l'impressione che tu già da diverso tempo sia andata avanti con le cure, e ti stia preparando ad un intervento chirurgico, senza che avessi fiducia nella singola persona che ti ha indirizzato verso tutto questo, come se procedessi per inerzia. La condizione fondamentale, sempre e comunque, è che il paziente comprenda il senso delle cure e sia pienamente d'accordo con l'eseguirle, altrimenti non c'è motivo ad intraprenderle, e questo secondo me è un discorso che trascende dalla codificazione del "consenso informato", che a mio avviso è solo un inquinamento istituzionale di qualcosa che dovrebbe esistere a prescindere.
Comunque, con qualche sorriso in buona fede ho letto alcune tue frasi, comprendendole dal tuo punto di vista. Le parole che usa un medico col paziente hanno in effetti un peso importante, e forse la scelta del verbo "strappare" non è stata delle più felici. Ti ripeto che gli attacchi dell'apparecchio non vengono strappati, ma semplicemente "decementati" applicando all'interfaccia attacco-dente un forza maggiore di quella che è in grado di sviluppare l'adesione chimica.
Non c'è ad ogni modo bisogno di pagarmi se tutto quello di cui hai bisogno sono semplici informazioni; certo d'altra parte non rifiuto mai una sincera pubblicità!
Il materiale più comunemente usato per l'adesione dei brackets sul dente è il normalissimo composito che si usa anche per le otturazioni, ne esistono formulazioni speciali dedicate all'ortodonzia, ma si tratta in conclusione della stessa cosa (e viene venduto sotto decine di nomi commerciali diversi); è una sostanza ibrida con matrice acrilata, quindi a base resinosa, che dà la struttura ad un volume colmato da un riempitivo organico, di solito minerale. Comunque l'adesione al dente vera e propria è data dalla mordenzatura dello smalto e successiva applicazione di un adesivo liquido, sempre a base resinosa, che crea l'interfaccia su cui il composito aderisce per coesione. Ricorda che il campo di lavoro è la cavità orale, non puoi semplicemente cercare un "solvente", visto che questa sostanza finirà col venire a contatto con le mucose e la superficie dentale, potenzialmente danneggiando anche queste.
Molto più di rado per l'adesione viene usato un cemento vetroionomerico, con o senza base resinosa, ma questo può essere rimosso anche con applicazione localizzata di ultrasuoni, e comunque genera una forza adesiva inferiore.
Comunque ribadisco il concetto, se la forza di adesione che sviluppa un banale cemento ortodontico è maggiore della forza ritentiva che può sviluppare il legamento parodontale del dente (cioè, se rimuovendo un bracket si estrae l'intero dente), allora si tratta di un dente che sarebbe più consono estrarre a priori, in quanto non è neppure adeguato per svolgere la funzione masticatoria; ma non penso proprio che questa sia la tua condizione.
Riguardo alla tua seconda domanda, l'apparecchio fisso non interferisce in alcun modo con le cure parodontali, anche chirurgiche, ma data la natura degli interventi, in linea teorica non dovrebbe affatto porsi il problema, in quanto una delle premesse per l'ortodonzia è proprio il completo stato di salute parodontale, in mancanza del quale non si dovrebbe intraprendere un trattamento ortodontico. O, più semplicemente, tutte le cure parodontali più importanti vanno eseguite prima dell'apparecchio, e devono avere risultati positivi; solo dopo è possibile iniziare l'ortodonzia, e gli unici interventi "in itinere" dovrebbero essere delle regolari pulizie dei denti con ultrasuoni, fino alla rimozione dell'apparecchio. Quindi durante il trattamento ortodontico non dovresti aver bisogno di interventi che coinvolgono lembi gengivali, né ha senso eseguire innesti ossei finché non sarà ultimato lo spostamento dentale.
In breve, non ti ho visitato, ma dal tuo racconto non penso che tu abbia motivi di preoccupazione.

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