Denti mancanti parodontite impianti e apparecchio ortodontico

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Marco

Messaggio da Marco » 13 gen 2010, 17:34

Ho più di 40 anni. Fumo. A destra manco del quarto e quinto superiori e del sesto inferiore; a sinistra del sesto e settimo inferiori, mentre il quinto è un moncherino ricostruito. Tutto questo da molto tempo, con tutte le conseguenze che puoi facilmente immaginare, dall'allungamento dei denti privi di antagonista allo spostamento dei denti prossimi agli spazi vuoti eccetera eccetera. Diversi denti si muovono. Parodontite. Un anno fa mi sono finalmente deciso ad andare dal mio vecchio dentista, il quale, d'accordo con l'implantologo, ha escluso categoricamente la possibilità di mettere un apparecchio per allineare i denti. A parte il curettage, nel frattempo mi hanno messo tre viti, una tra il canino e il sesto superiore destro, una nella posizione del sesto inferiore destro, e una nella posizione del sesto inferiore sinistro. Attualmente ho su i tappi di guarigione. Nel frattempo, prima di prendere appuntamento per le impronte, l'assistente parlando del più e del meno mi ha raccontato che una volta lavorava in uno studio di ortodonzia molto quotato, frequentato da persone famose, industriali, attori, e pensando a tutte le persone adulte che hanno messo l'apparecchio anche a una certa età, il giorno dopo, per scrupolo, mi sono fatto vedere dall'ortodontista, la quale ha dichiarato che potevo benissimo mettere l'apparecchio, e che in particolare nell'arcata inferiore non c'erano problemi data la massiccia presenza di osso, ma anche l'arcata superiore poteva essere riallineata, salvo rischiare comunque la perdita dei denti nel giro di un certo (breve) numero di anni. Dimenticavo: ho un precontatto tra il canino inferiore destro e il secondo superiore. Molto fastidioso. Mi ha lasciato perplesso, in generale. Voglio cambiare.

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 13 gen 2010, 17:36

Per ora, in base agli elementi che mi hai fornito, posso già fare alcune considerazioni: fai di tutto per eliminare il fumo, ti è necessario sia per prolungare la vita degli impianti (o ridurne il rischio di fallimento), sia qualora dovessi intraprendere la strada ortodontica per evitare pessime conseguenze sulla salute gengivale; soprattutto alla luce della parodontite conclamata con mobilità dentale, continuando a fumare non fai che accelerarla.
L'ortodonzia non ha di per sé controindicazioni negli adulti, se non i problemi estetici che derivano da un apparecchio fisso incollato sui denti (a meno che non si sfrutti un allineatore invisibile dai costi però nettamente superiori), e problemi parodontali non tenuti sotto controllo (ovvero situazioni in cui, fermo restando la perdita di osso alveolare e la mobilità dentale, non c'è una concomitante igiene periodica -ogni 3 o 6 mesi- e si associano fattori aggravanti -ad esempio il fumo di sigaretta).
Data la mia formazione anche ortodontica, naturalmente sono sempre disposto a suggerire l'ortodonzia ogniqualvolta se ne possano trarre benefici, e il cosiddetto uprighting (raddrizzamento) preprotesico dei denti negli adulti è uno di questi casi, soprattutto se si associa a estrusione (allungamento) di altri denti, comunque nel tuo caso, dopo aver escluso limitazioni tecniche in base all'esame della lastra e della tua bocca (cosa che non posso fare in questa occasione), mi rifiuterei categoricamente di intraprendere il trattamento se tu non smettessi di fumare. Probabilmente il singolo impianto applicato superiormente a destra è stata una necessità causata dalla mesializzazione (spostamento in avanti) dei molari, e dalla forte riduzione dello spazio che impedisce, stante ciò, di inserire due denti di dimensioni normali nello spazio libero. Non sto affatto discutendo l'utilità degli impianti nel tuo caso, sarebbero stati comunque un intervento sensato anche dopo un eventuale allineamento, anche se sarebbe stato possibile applicarli più "comodamente" in quest'ultimo caso; se la parodontite, a giudizio dei colleghi, non era così grave da sconsigliare il ricorso all'implantologia, in teoria avrebbe potuto permettere anche l'allineamento ortodontico, ma valutazioni più precise in questa sede mi sono impossibili.
L'esistenza del precontatto di cui mi dici, mi può far pensare che l'utilità dell'ortodonzia nel tuo caso vada comunque ben oltre la preparazione preprotesica, ma dovrei osservare la tua occlusione "in azione". Certo è che l'inizio dell'ortodonzia dovrebbe coincidere con l'inizio di una attentissima pratica di igiene orale, il "rischio di perdere comunque i denti in pochi anni" renderebbe nullo ogni vantaggio altrimenti.
Se il quinto inferiore sinistro è un "moncherino ricostruito", ma lo stato generale del dente lascia presupporre che in condizioni ottimali potrebbe rimanere in bocca a lungo, è da prendere in sera considerazione l'idea di preparare una corona (cioè di incapsularlo), consideralo come un investimento per evitare che si fratturi irrimediabilmente, e magari richieda l'uso di un ulteriore impianto, con allungamento dei tempi operativi e sostanziale aumento di spesa.

Marco

Messaggio da Marco » 13 gen 2010, 17:37

Oltre che per l'estetica la mia impressione è che un apparecchio che si può togliere per mangiare e per lavarsi i denti sia molto più igienico. Nel mio caso dubito che si possa utilizzare, almeno non per il primo periodo.
Comunque riguardo allo spostamento dei denti, direi di no, è il canino che si spostato più a destra, seguito dall'incisivo. C'è molto spazio tra il primo e il secondo, e ancora di più tra il secondo e il terzo, col risultato che tra il terzo e il sesto al momento c'è spazio per un solo dente.

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 13 gen 2010, 17:38

Un apparecchio mobile (eventualmente di silicone morbido) potrebbe essere usato più in là come contenzione, ma l'apparecchio fisso sarebbe necessario, sì; l'igiene dovresti curarla molto bene, e se questo non avviene, l'apparecchio fisso diventa un -serio- problema.
Peggio se a spostarsi sono stati gli anteriori, in questo modo viene significativamente alterato il rapporto incisale e canino a discapito delle guide occlusali, ma questo è un evento frequente nei pazienti parodontali, i denti anteriori tendono a sventagliarsi cedendo alle forze disocclusive.

Marco

Messaggio da Marco » 13 gen 2010, 17:39

Non so se si può ricorrere a qualsiasi intervento che possa stabilizzare maggiormente i denti, pensavo in particolare alla possibilità di innesti ossei. Ma soprattutto mi interessa sapere la sequenza corretta degli interventi che potenzialmente si potrebbero attuare. Ad esempio sarebbe stato meglio portare l'apparecchio prima di applicare gli impianti; eventualmente, prima dell'apparecchio cosa ci sarebbe da fare? Non so se mi spiego...

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Messaggio da Mauro Savone » 13 gen 2010, 17:40

Riguardo agli "innesti di osso" in soggetti con pregressa parodontite trattata, esistono tecniche, esistono casi clinici documentati coronati da successo, esistono colleghi che ci credono, altri che in casi come il tuo non sarebbero ottimisti riguardo alle probabilità di riuscita (tra cui io), tuttavia la peggior cosa che potrebbe accadere, se affrontassi un intervento di rigenerazione ossea guidata, è non ottenere i risultati sperati, a fronte comunque della spesa per i costi non indifferenti della procedura; se non altro, sarebbe quasi da escludere la possibilità di peggiorare in seguito all'intervento.
Sulla "cronologia operativa" credo di poterti fornire una "versione universale" che ritengo ogni collega disinteressato ripeterebbe... ovvero esiste un ordine logico e clinico sempre valido: cure, verifica dei risultati raggiunti, programmazione riabilitativa in base a questi ultimi.
Delle cure fa parte soprattutto nel tuo caso il courettage a cui mi hai raccontato di esser stato sottoposto (il termine esatto, per esser precisi, è scaling o detartrasi; mentre questi ultimi si riferiscono alla pulizia vera e propria delle radici dentali, il courettage è la rimozione dell'epitelo necrotico sul versante interno delle tasce gengivali, insomma la differenza che passerebbe tra pulire il vetro della finestra, o le tende; ma spesso "courettage" è usato in maniera "ampia"); assieme, sinteticamente, a ricostruzioni o otturazioni di denti cariati, ed estrazione dei denti irrecuperabili.
La verifica dei risultati consiste nel controllare che i tessuti abbiano risposto in maniera positiva al trattamento, e possano ricevere una protesi, nel programmare una pulizia periodica, accertarsi che lo spazzolamento a casa sia efficace, identificare la permanenza di possibili fattori di rischio (come il fumo), e in base a questo, se tutto è incoraggiante, si programma la riabilitazione protesica, ovvero si decide se si può preparare la situazione con l'ortodonzia, e se sì, successivamente a questa si procede con le protesi vere e proprie, idealmente su impianti.

Marco

Messaggio da Marco » 13 gen 2010, 17:42

Ho qualche dubbio sulla consecutio temporum:
Un dente ricostruito va incapsulato prima, ho capito bene?
Ai colletti va fatto qualcosa prima, eventualmente?
Il riallineamento può giovare alla stabilità dei denti?
Eventuali interventi di integrazione ossea andrebbero eseguiti prima o dopo?
Vecchie otturazioni in amalgama possono essere sostituite prima?

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Messaggio da Mauro Savone » 13 gen 2010, 17:44

Dipende; direi di no a meno che non sia a rischio di frattura imminente, la protesi come ti dicevo dovrebbe esser lasciata per ultima; gli attacchi ortodontici in generale sono più complicati da far aderire sulle superfici delle corone ceramiche. Inoltre preparare una corona quando i denti sono nella posizione "finale" permette di conformarla per rispettare meglio i nuovi rapporti occlusali.

Se si tratta di colletti abrasi, sì, vanno curati, ovvero ricostruiti, all'inizio del trattamento.

Di per sé... no, ti limiteresti ad avere denti posizionati diversamente da come lo sono adesso, ma l'ortodonzia (salvo eccezioni) non influisce sulla quantità di osso, ed è la riduzione di osso alveolare che causa instabilità nel tuo caso; indirettamente, se la nuova situazione occlusale dopo l'apparecchio comporta una stabilità intrinseca, questo potrebbe giovare anche ai denti in quanto si troverebbero a svolgere un lavoro a loro più "consono".

Penso che questa domanda potrebbe avere più risposte, anche contrastanti tra loro. Personalmente ritengo che sarebbe più semplice e arguto eseguire il trattamento ortodontico per primo (sempre qualora sia fattibile in relazione alla tua situazione parodontale di partenza), in quanto "meno osso" significa anche "meno resistenza al movimento", in praitca i denti si sposterebbero più rapidamente; una volta raggiunto il rapporto occlusale voluto, ancora con l'apparecchio in sede che svolge funzione ritentiva, potrebbe essere una opzione quella di tentare un intervento di rigenerazione ossea. Il tutto presuppone rigorosamente una situazione ideale di igiene orale, in assenza della quale il tutto sarebbe impraticabile a priori.

A mio parere, le otturazioni in amalgama devono essere sostituite prima, questo a prescindere da apparecchio e rigenerazione ossea, e per motivi che non hanno a che vedere con la semplice presenza del mercurio, sbandierata ai quattro venti da qualunque sito come causa della sua tossicità... ma non è questo un discorso che per ora ho intenzione di intraprendere via telematica.

Marco

Messaggio da Marco » 13 gen 2010, 17:44

Intendevo chiedere se la "compattazione" (non si dirà sicuramente così) dei denti ottenuta con il trattamento ortodontico, combinata con le protesi potesse stabilizzare in qualche misura la situazione. Incidentalmente, anche se questa è solo un'impressione mia, i miei denti si muovono meno di un anno fa.

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Messaggio da Mauro Savone » 13 gen 2010, 17:45

Se i denti sono meno mobili, ed è possibile, sarà probabilmente dovuto alla pulizia ed alla detartrasi; l'osso non si rigenera autonomamente, ed al massimo può "riavvicinarsi" alla superficie della radice in assenza di fattori infiammatori, ed è questo il motivo per cui lo scaling può aumentare la stabilità delle radici. L'apparecchio non compatta la struttura ossea, ed i denti anche se allineati non acquistano di per sé stabilità; la protesi stabilizza i denti per un motivo semplice: se due denti che si muovono vengono uniti da un ponte, continuano ad essere due denti che si muovono, ma a causa del ponte sono obbligati a farlo all'unisono, e quindi si muovono a tutti gli effetti di meno, avendo meno gradi di libertà individuale.

fabio m

Messaggio da fabio m » 19 ago 2012, 19:03

ciao mauro volevo anche io informazione riguardante la paratondite .
io da circa 4 mesi ho applicato un apparecchio fisso ,ma ai me il mio dentista mi ha detto che ho un problema paradontite . noto che le gengive ne gli ultimi anni sono salite parecchio , ho provato la nuova cura vector antibatterico .
ma spero davvero che l'unione apparecchio e paradontite vadano d'accordo , datemi un consiglio

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Messaggio da Mauro Savone » 19 ago 2012, 21:02

L'ortodonzia non peggiora la malattia parodontale se viene mantenuta un'igiene corretta.
In caso però di igiene scarsa e presenza di placca, l'apparecchio fa progredire la malattia ancora più rapidamente di quanto quest'ultima farebbe già di suo.
Se il tuo dentista ha valutato che la tua igiene orale è buona, non devi preoccuparti; l'antibiotico topico dovrebbe salvaguardare ancora di più la situazione.

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