Consigli "scomodi"...

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Studentessa

Messaggio da Studentessa » 17 mag 2014, 0:58

Buonasera, innanzitutto complimenti per il sito, che ho spulciato con attenzione ed interesse in ogni suo angolo; sono una "futura" (a settembre) studentessa di odontoiatria (il test di ammissione quest'anno e' stato fatto ad aprile...) ho superato il test sia di odontoiatria che di medicina ma, siccome la graduatoria e' unica, avendo messo come prima scelta odontoiatria, saro' costretta a immatricolarmi li'. Dico "costretta" perche', al momento dell'iscrizione ero piuttosto decisa e convinta della mia scelta, ma dopo aver letto in rete diverse informazioni, credo di aver fatto un grosso, grossissimo errore di valutazione... l'ennesimo. Amo lo studio della medicina in generale e l'odontoiatria mi ha sempre affascinata molto, ho dato la preferenza a questo corso invece che a quello di medicina per motivi che non sto qui a riportare con precisione (niente a che vedere con lo stereotipo del dentista riccone), tuttavia non mi ero (stupidamente!!!) ben informata sulla situazione dell'odontoiatria italiana oggi. Leggo storie dell'orrore sulla pletora odontoiatrica, sull'impossibilita' di prospettive future per chi non e' gia' titolare di uno studio, addirittura storie sul fatto che la prevenzione portera' sempre meno pazienti a fronte di sempre piu' dentisti che si ammazzeranno per sopravvivere, quindi una crisi della professione non solo legata alla crisi economica, ma a ben altro...quest'ultimo punto mi ha colpita profondamente, da qui e' nata una forte paura per la mia scelta, e il rimpianto di aver abbandonato un posto a medicina a fronte di una professione che io credevo essere medica e che invece pare stia trasformandosi in puro e mero mercato... e che le piccole soddisfazioni umane e personali che sognavo vadano a farsi friggere, in aggiunta alla possibilita' di crearmi un futuro professionale dignitoso che mi permetta di arrivare almeno alla fine del mese. Questa e' la fotografia orribile che mi ha lasciato il web con le sue testimonianze. Sono qui per chiedere un piccolo consiglio, un'opinione, un parere sincero... sulla fondatezza delle mie paure, e su cio' che ho letto... ne sarei davvero, davvero grata... grazie in anticipo. S.

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 17 mag 2014, 19:36

La scomodità dei consigli di cui parli nel titolo è per me o per te? :-)
Essere dentista oggi è più difficile di una volta proprio per i motivi che elenchi, forse in toni un po' troppo drammatici.
Se dovessi darti la mia impressione, forse aggiugendo più carne al fuoco, la spina nel fianco dell'odontoiatria italiana è la burocratizzazione dei numerosi "uffici complicazioni affari semplici" e dei personaggi istituzionali che devono giustificare i propri stipendi a numerosi zeri inventando nuove norme che ci sbattono tra capo e collo, e poi la pesante spada di Damocle del contenzioso legale a scopo risarcimento che adesso va tanto di moda (ma entrambe queste cose sarebbero state un problema anche se tu avessi scelto di studiare medicina).

Fatti una domanda: sapresti trovare un lavoro, da svolgere qui in Italia, col quale "molto probabilmente" avrai successo nella vita?

Siamo tanti dentisti, ma neppure i medici sono pochi; chi ha uno studio oltre a dover pensare a lavorare bene ha tante di quelle beghe extracurricolari da gestire (oppure deve pagare chi lo fa al posto suo) che qualche volta invidia il consulente, oppure non vede l'ora di smettere di lavorare.
Qualora tu volessi rimanere in Italia, ti attende un bel po' di fatica, ma se quello che ti piace fare è la dentista, e non lo fai per gli stereotipi che conosciamo bene, perché dovresti lasciarti bloccare da fattori circostanziali?

Studentessa

Messaggio da Studentessa » 20 mag 2014, 11:30

Scomodo per me, per la situazione in cui mi sono cacciata, e per lei, mio malgrado avrei un po' di risentimento contro chi arrivasse dal nulla a dir peste e corna della mia professione :) infatti avrei preferito mandare una mail privata ma non ho trovato il recapito.
Certamente credo che nessuna via sia facile, figuriamoci nelle professioni mediche... Il fatto e' che io non ho scelto medicina perche' credevo che non sarei stata in grado di avere a che fare giornalmente, in ospedale, con gente che sta male e muore, e avevo pensato che delle professioni diciamo "ambulatoriali" l'odontoiatria era quella che mi interessava di piu', mentre le specializzazioni da burocrate (tipo igiene) non mi interessano proprio. Ho sbagliato probabilmente ad avere questa visione limitatissima della medicina. I fattori circostanziali mi bloccano perche':

- non sono figlia di nessuno (no studi avviati, etc), o famiglia ricca. Avevo ingenuamente pensato che si', avrei dovuto fare una gran fatica, moltissima gavetta, ma che avrei potuto iniziare con collaborazioni di qua e di la' fino a, un giorno anche lontano, riuscire ad aprire uno studio associato con qualcuno. Ma poi mi vengono a dire che

- ci sono sempre piu' dentisti e sempre meno lavoro, i collaboratori non li vuole nessuno e il problema del lavoro sembra essere relativamente collegato alla "crisi"... il fatto e' che pare che la gente abbia sempre meno bisogno di cure... fino quasi a eliminare il dentista. Io non so quale sia la verita', ma se questo fosse vero, e' fondamentale. Non voglio dover arrivare a inventarmi le malattie per riuscire a guadagnare. Se di questa figura professionale non c'e' piu' bisogno, perche' quelli che ci sono gia' bastano e in futuro ne serviranno sempre meno, a prescindere dai miei sforzi io rimarro' a terra... La mia paura e' di aver buttato tempo, soldi, e la possibilita' di costruirmi qualcosa di concreto, rimpiangendo il fatto che con medicina avrei ridotto di molto queste possibilita'.

Si continua a gettare l'allarme che fra pochi anni mancheranno sempre piu' medici, i laureati non riusciranno a coprire i pensionamenti, cosi' come gia' manca personale in un sacco di altre nazioni.

Allora con 6 anni di medicina e chirurgia avrei avuto accesso a mille e piu' specializzazioni e non solo, e avrebbe avuto senso lasciarsi piu' porte aperte perche' infine non si puo' sapere cosa piace o no fino a quando non lo si fa... piuttosto che prendere una laurea e rischiare la disoccupazione, avrei potuto appassionarmi a un sacco di cose che ora non conosco... o mi sarei abituata alla sofferenza e avrei potuto aiutare un sacco di persone. O semplicemente scegliere una specializzazione dove non si vede gente morire un po' meno interessante per me dell'odontoiatria (ma poi come posso saperlo...) ma piu' semplice da gestire. 6 anni di medicina e chirurgia aprono le porte a mille e piu' specializzazioni, retribuite. 6 anni di odontoiatria lasciano una sola porta aperta, specializzazioni a pagamento, e se quella strada non va, e' un problema grande.

Mi spavento quando leggo che sono padri dentisti stessi a sconsigliare ai figli di fare odontoiatria, e consigliano loro medicina. A me nessuno a consigliato niente... ho provato a scegliere il meglio per me con quello che sapevo, e ora ho paura. Di ritrovarmi se va bene a lavorare in una catena low cost a vita, a basso reddito e, soprattutto, con zero soddisfazioni professionali e un rimpianto. Ah, e guardo con molto interesse l'estero, ma leggendo su forum inglesi e americani ho scoperto che la situazione e' nera anche li'. Sognerei sentirmi dire che non e' cosi' grigia, che vedo tutto troppo complicato e che ho fatto la scelta per me migliore... ma temo non sia cosi' :(

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Mauro Savone
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Messaggio da Mauro Savone » 20 mag 2014, 22:54

Direi che tu sia l'unica persona in grado di sapere se hai fatto la scelta migliore "per te"!
Senza che tu debba cercare sui forum, posso dirti quali sono attualmente i motivi di scontento dei colleghi italiani, quelli che davvero "fanno passare la voglia di lavorare" (non necessariamente in quest'ordine per importanza):
- Burocrazia e fisco oppressivi e opprimenti
- Concorrenza scorretta e degrado di immagine da parte del "low cost", che aldilà della pubblicità comparativa martellante e delle prestazioni gratis o quasi per attrarre pazienti, tanto low cost poi non è
- Mancanza di stima per la nostra professione, con l'opinione pubblica che tende a considerarci sanitari di serie B, il cui operato non è all'altezza di quello del "medico", e non merita quindi di venire ricompensato alla stessa maniera

Da quello che mi è possibile capire, questa è una malattia tutta italiana, ma ciò non toglie che io trovi soddisfazione in quello che faccio, e nel rapporto che ho con i miei pazienti.

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