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Dentista, anestesia, curare carie e gengivite in gravidanza e allattamento

dentista in gravidanza

TL;DR (non ti va di leggere tutto perché è troppo lungo? Ecco il riassunto)
In gravidanza e allattamento si devono fare tutte le cure dentali necessarie, al massimo si possono rimandare le lastre; attendere potrebbe essere controproducente per mamma e bambino. NON E' VERO che si perde un dente ad ogni gravidanza.

Spesso le future mamme, o le mamme che allattano, hanno problemi di denti: grandi carie in cui si infila il cibo, alito cattivo, dolore, e gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti; temono di recarsi dal dentista perché pensano che l'anestesia sia dannosa per il feto, o per il bambino che allattano al seno; una voce popolare dice per giunta che "ad ogni gravidanza si perde un dente", e quindi si rassegnano ad aspettare il parto per farsi togliere il dente.

Contenuti:

Antibiotico e anestesia durante la gravidanza

In gravidanza è meglio far curare i denti, perché in linea di massima non ci sono controindicazioni ai trattamenti odontoiatrici per le donne incinta, né per chi allatta al seno; diciamo che, soprattutto dopo il terzo mese di gestazione, non ci sono rischi ad effettuare i normali lavori dal dentista; l'anestesia è una somministrazione locale, e l'anestetico passa nel circolo sanguigno solo in piccolissima parte, venendo disattivato ed espulso da fegato e reni. Al massimo, nei casi complessi che richiedono procedure lunghe e delicate, verrà effettuato un intervento provvisorio intermedio, in attesa del parto per poter terminare le cure.

La terapia antibiotica ben programmata è innocua per il bambino: in primo luogo, gli antibiotici servono a prevenire le infezioni, o a debellare dall'organismo dei batteri che hanno già causato una infezione, quindi servono a salvaguardare la salute della madre, e ovviamente anche quella del bambino.
Ci sono antibiotici che vanno evitati in gravidanza, come le tetracicline, che ad esempio hanno effetti negativi sulla formazione dello smalto dentale, causando la fuoriuscita di denti indeboliti e macchiati; comunque il ginecologo di fiducia è sempre in grado di suggerire i farmaci più sicuri.

Anestesia, antibiotico e allattamento

dentista e allattamentoPer l'allattamento l'anestesia è innocua: la molecola dell'anestetico, così come ogni altra molecola, è in grado di passare dall'area di iniezione al sangue, e dal sangue agli altri liquidi corporei, ma in ognuno di questi passaggi la sua concentrazione si riduce in misura così importante (tramite filtraggio e metabolismo), che la quantità di anestetico presente nel latte materno è così piccola da essere trascurabile.
L'unico effetto che può avere l'anestetico sul latte materno è il cambio di sapore: chiunque abbia assaggiato una goccia di anestesia, magari finita in bocca dopo una puntura fatta dal dentista, sa benissimo che ha un sapore cattivissimo, quindi per le prime ore dopo l'anestesia il sapore del latte può peggiorare; per questo il bambino potrebbe rifiutarsi di fare la poppata al seno; la precauzione pù semplice è prelevare col tiralatte, prima dell'intervento, una quantità di latte sufficiente al piccolo per la mezza giornata successiva, e somministrare quello nelle ore successive all'anestesia, scartando il latte prodotto nel frattempo. Estrazioni e devitalizzazioni quindi non sono un problema in questa fase.

E gli antibiotici durante l'allattamento si possono prendere? Certo che sì.
Come detto nel paragrafo precedente, vale sempre la raccomandazione di evitare le tetracicline, siccome ogni sostanza assunta dalla madre finisce per passare, anche se in piccole concentrazioni, nel latte; in ogni caso gli antibiotici composti da molecole usate anche nei bambini piccoli, sono assolutamente innocui durante l'allattamento. Come sempre, chiedere al proprio medico di fiducia non fa mai male.

Si possono fare lastre durante la gravidanza e l'allattamento?

Per le lastre vale sempre il principio del rapporto costi/benefici, cosa significa?
Le radiazioni ionizzanti (i raggi X) sono nocive solo su base probabilistica, quindi è preferibile evitare di fare lastre a meno che non ce ne sia un buon motivo, tale da rendere accettabili i rischi.
Un buon motivo per fare una lastra, anche se in gravidanza, è ad esempio la necessità di fare una diagnosi urgente; cosa si intende per "diagnosi urgente" andrà deciso di caso in caso, ma in linea di massima se la futura mamma sta male, e richiede un intervento rapido, che a sua volta ha necessità di una radiografia per venire eseguito, allora basta indossare le protezioni, e il rischio per il bambino sarà praticamente annullato.
Protezioni come collare e grembiule di piombo bloccano i raggi X, difendendo le strutture più delicate, tra le quali appunto l'utero.
D'altra parte, in allattamento non esiste nessun rischio legato alle radiografie, le ghiandole mammarie non sono un tessuto sensibile ai raggi X, non più di qualunque altro tessuto con un basso ricambio cellulare.

Prove scientifiche sulle cure dentali in gravidanza

In una ricerca scientifica fatta nell'Università del Minnesota, sono stati confrontati gli esiti sfavorevoli della gravidanza tra due gruppi ciascuno di 400 donne incinte: nel primo gruppo tutti gli interventi sono stati rimandati a dopo il parto, mentre nel secondo gruppo sono stati effettuati durante la gravidanza (pulizie dei denti, otturazioni, cure di ascessi con anestesia, antibiotici e antidolorifici); non è stata trovata nessuna differenza tra i due gruppi, cioè le cure dentistiche non hanno causato effetti negativi sulla gravidanza delle donne prese in esame.
Secondo alcune ricerche i dentisti, quando rimandano le terapie a dopo il parto, lo fanno non solo per la paura ingiustificata di effetti negativi sulla gravidanza, ma anche perché temono che, in caso di aborto, verrebbero incolpati ingiustamente; purtroppo questo è facilitato dalla "sindrome da indennizzo" e non esiste soluzione, almeno per ora.

La parodontite mette a rischio la gravidanza

Trascurare la salute orale durante la gravidanza può essere dannoso per il bambino, infatti esiste una correlazione (dimostrata dal 1996, e confermata in vari studi successivi) tra la malattia parodontale ed il parto pretermine, cioè un parto precedente alla 37ma settimana, una delle maggiori cause di mortalità infantile; non si tratta di una conseguenza matematica, comunque ormai si sa che la malattia parodontale aumenta i rischi: il meccanismo potrebbe essere tanto il passaggio dei batteri orali fino all'utero, quanto una "sensibilizzazione infiammatoria" di tutto il corpo che irrita anche la cavità uterina, oppure una combinazione di entrambi.
In un articolo scientifico scritto all'Università di Cleveland e pubblicato sulla rivista Obstetrics&Gynecology, si descrive la morte intrauterina alla trentanovesima settimana, a causa di una infezione nello stomaco e polmoni del feto, causata dal microbo Fusobacterium nucleatum, un batterio che era stato ritrovato solo nella placca sottogengivale della madre, e che quindi per un deficit immunitario era arrivato fino nell'utero attraverso la placenta.

Non si perde un dente ad ogni gravidanza

La storiella per cui "si perde un dente ad ogni figlio" è solo una leggenda popolare. Non è vero che il calcio dei denti viene usato nella gravidanza, i denti infatti una volta che si formano non danno o ricevono più calcio attraverso il sangue (è solo lo scheletro che fa da serbatoio di calcio per il nostro organismo).
La vostra mamma, nonna, zia, sorella e anche la vostra vicina di casa hanno tutte perso i denti durante la gravidanza? Non è comunque per questo motivo, e lo spiego più avanti.

Perché in gravidanza si rovinano i denti

Nella gravidanza avvengono cambiamenti necessari alla nascita del bambino, ma che facilitano il danneggiamento dei denti, se questi non vengono puliti a dovere (che si tratti dello spazzolino o della pulizia del dentista cambia poco).
In gravidanza aumenta l'elasticità del connettivo di tutto il corpo (durante il parto i legamenti del bacino devono essere molto "morbidi"), e questo rende le gengive molto più delicate, per cui basta una minima infiammazione per farle sanguinare e sentire dolore; questo spinge la futura mamma a lavare di meno i denti perché lo spazzolino irrita le gengive, quindi si accumula più placca, il sanguinamento ed il dolore continuano ad aumentare, la mamma lava sempre di meno i denti, e si innesca un circolo vizioso.
Inoltre, nel solco tra la gengiva ed il dente si forma un liquido che si chiama "fluido crevicolare", praticamente un distillato del liquido extracellulare, che contiene sostanze nutritive per i batteri; in gravidanza il fluido crevicolare è abbondante e più ricco di nutrienti rispetto al normale, facilitando la moltiplicazione dei microbi, aumentando la placca, ed anche il rischio di carie e gengiviti.

Concludendo

Mamme, fate la pace col vostro dentista, è per il vostro bene.
La pulizia dei denti durante la gravidanza andrebbe eseguita almeno una volta, preferibilmente due se siete già predisposte a probemi parodontali.
Infine, se avete qualche "dente bucato", è nel vostro interesse non aspettare che peggiori fino a doverlo togliere, ma fatelo curare appena potete; anche perché, se doveste tenervi il dolore in attesa del parto, mettereste a rischio il bambino voi stesse: il dolore causa la produzione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che a loro volta causano cambiamenti fisiologici nel vostro corpo, dei quali potrebbe risentire il bambino.

Ultima modifica: 1 Sep 2014, 12:59
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