Studio Dentistico Mauro Savone Via Nettunense 226, Cecchina (Roma)

Quanto sono davvero speciali i rifiuti speciali del dentista?

il blog di un dentista

La ditta che storicamente si occupava dello smaltimento dei rifiuti speciali nel mio studio è misteriosamente scomparsa, e dopo una settimana di telefonate a vuoto mi sono visto costretto a stipulare un nuovo contratto con altra ditta, che (non proprio disinteressatamente) mi ha suggerito di aumentare la frequenza di consegna dei cartoni "a scopo di maggiore sicurezza", sostanzialmente consegnandoli quasi vuoti, perché esistono pericolosissimi batteri in grado di sopravvivere anche se lasciati a sé per tempi lunghissimi.

Ohibò, ma cosa ci sarà di così pericoloso nei miei rifiuti speciali?

La cosa naturalmente più a rischio immediato sono gli oggetti taglienti (aghi da anestesia, aghi da sutura, lame da bisturi), ma per questi esiste un apposito contenitore di plastica rigida fatto in modo tale da non lasciar fuoriuscire il suo contenuto anche se si rovescia. E comunque, quando vi fate un'iniezione in casa (che sia di antibiotico, insulina o quant'altro) sono sicuro che l'ago vi limitate a ricoprirlo col suo cappuccio e lo gettate nella normale pattumiera, quindi nel normale sacchetto di plastica, che finisce poi nel cassonetto della indifferenziata, e viene normalmente maneggiato dai normali operatori ecologici che lo instradano verso il normale percorso di smaltimento. Eppure vi garantisco che gli aghi delle siringhe ipodermiche sono affilati almeno quanto i miei... anzi, siccome sono più spessi, risultano anche molto più resistenti e mantengono più a lungo l'affilatura (i miei aghi, sottili come sono, si piegano molto facilmente in punta).

Cos'altro contengono di così pericoloso i rifiuti speciali di un dentista?

Residui di materiali, cemento impastato e non utilzzato, cotoncini fazzolettini bicchierini cannule guanti garze, tutte cose che in partenza sono totalmente innocue siccome sono fatte per essere inserite in bocca o comunque usate quale ausilio nelle immediate vicinanze, solo che spesso si contaminano con la saliva e/o il sangue del paziente, che potrebbero contenere batteri o virus patogeni. Ma, per fare il solito confronto, quando vi tagliate in cucina, o radendovi, o battendo, e fermate il sangue con un cerotto o un fazzoletto, oppure quando sputate la gomma da masticare, o infine quando le signore cambiano il loro assorbente intimo, sono certo che tutte queste cose (contenenti quantità discrete di sangue e saliva) finiscono nella normale pattumiera, quindi nel normale sacchetto di plastica, e così via... e sangue e saliva non sono magicamente meno contaminati solo perché ci si trova fuori da uno studio medico.

Un altro rifiuto che produce uno studio dentistico e che meno frequentemente si trova nelle normali pattumiere casalinghe sono le parti anatomiche (principalmente denti estratti) che comunque sono potenzialmente contaminate tanto quanto sangue e saliva.

Concludendo, la differenza tra rifiuti domestici e rifiuti sanitari non è nella presenza di materie intrinsecamente pericolose (anzi, tutt'altro, come abbiamo visto), ma nella loro concentrazione: mentre i rifiuti domestici sono molto differenziati, noi dentisti produciamo quasi solo quel tipo di rifiuti (aumenta, come si chiama in gergo, la "carica batterica"), e quindi è giusto che lo smaltimento segua un percorso diverso (e anche più costoso); non è però ragionevole pretendere che si debba pagare il triplo dei ritiri consegnando contenitori quasi vuoti!

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